Natale in USA on the road
Natale in viaggio, in America con le nostre tre bimbe… come sarà?
vi riassumo in un paio di frasi la conversazione fra me e “il Daddy” quando iniziammo a pianificare:
il Daddy: ”QUEST’ANNO PER FAVORE POTRESTI RINUNCIARE A MAGLIONI CON LE RENNE, CAPPELLINI CON I PUPAZZI DI NEVE, POMERIGGI CON PIGIAMONI, CIOCCOLATE CALDE CON MARSHMELLOWS, CUCINA IMPIASTRICCIATA DI FARINA E GINGERBREAD-MAN DAPPERTUTTO, RENNA LUMINOSA FUORI LA PORTA E ALBERO DI NATALE DAL PRIMO NOVEMBRE?”
Io: ” MA SEI MATTO O FORSE NON TI SENTI TANTO BENE? NO, CREDO CHE TU NON TI SENTA BENE, ALTRIMENTI SAPRESTI GIA LA MIA RISPOSTA! NO, NO, NO,NO,NO E NO!”
MA COME SOLTANTO GLI SFIORO’ LA MENTE UN PENSIERO DEL GENERE, MI CHIEDEVO!
Io, che dal primo Novembre, potrei uscire con le lucine di Natale appese al collo.
Io che in America avevo finalmente trovato la mia dimensione natalizia… (clicca qui per il video del nostro natale in USA)
Io che aspetto 11 mesi ogni anno per sfoggiare le mie tazze di Natale (clicca qui per la ricetta dei biscotti in tazza), riempire la casa di addobbi (clicca qui per le mie decorazioni di Natale) e cucinare biscottini di pan di zenzero neanche fossi Nonna Papera.
Io che finalmente potevo cantare le canzoncine di Natale in inglese senza inventarmi le parole, come ho fatto per anni: jingol bell jingol bell jingollollduweiiiiii!
Morale della favola: mi ritrovai a spruzzare crema protettiva alle mie tre girls, in bikini, su una spiaggia! Tutto questo con il cappello di Babbo Natale!
CHE IL NATALE MI FACCIA LETTERALMENTE IMPAZZIRE LO AVRETE CAPITO E CHE IL NATALE IN AMERICA SIA PARTICOLARMENTE MAGICO, ANCHE. CREDO!
Per me il Natale è casa, è famiglia, e’ tradizione! Il nostro primo Natale in America
Il primo anno in America sentii molto la nostalgia della mia famiglia: ricordo ancora la video chiamata su Skype, con i miei genitori, le mie sorelle, i miei nipotini, zii, cugini, tutti lì insieme a mangiare, ridere, scherzare, le infinite tombolate, come sempre, accompagnate da cibi di tutti i tipi!
Era il primo Natale di Cecilia, con la sua tutina rossa e la bavetta con la scritta my first Christmas… e loro attraverso uno schermo erano lì a farci sentire tutto il loro affetto.
Torniamo però al nostro Natale on the road (clicca qui per il nostro Natale a New York), come vi dicevo, mi rassegno a preparare le valigie e a calarmi nell’atmosfera da film di Vanzina: si andava in Florida!
Una preparazione capillare: un on the road lunghissimo che ci avrebbe portati dalla Virginia alla Louisiana.
Non solo avrei dovuto ricordare tutto l’occorrente per la spiaggia, costumi, creme, cappelli, palette e secchielli ma anche e soprattutto il necessario per creare un’atmosfera natalizia nella stanza d’albergo, degna della notte di Natale.
Fu così che nel portabagagli del nostro Dodge Grand Caravan viaggiarono insieme, in perfetta sintonia, ombrellone e alberello di natale, costumini e pigiamini da Elfi, senza dimenticare la nostra amica, Elfa on the shelf (clicca qui per conoscere questa bella tradizione americana) e un sacco pieno, zeppo di regali, attentamente nascosti sotto gli asciugamani per il mare.
Partiamo con cappelli e cappotti e strada facendo, man mano che scivoliamo verso il Sud degli States, il nostro abbigliamento si alleggerisce.
Prima sosta prevista: Charleston.
Quanto è bella Charleston! In South Carolina, si affaccia sull’Oceano Atlantico, il fascino di una tipica città del Sud, calda ed accogliente, di classe, con strade eleganti, architettura raffinata, lungomare perfetto per passeggiare, se non sono previsti uragani ovviamente, bar e ristoranti che offrono cucina tipica del Sud, gallerie d’arte e Chiese, l’antico mercato degli Schiavi e la famosa “Rainbow Row” una stradina in pieno centro cittadino caratterizzata da palazzine colorate. D’obbligo una foto ricordo!
Dormiamo due notti a Charleston e per fortuna l’albergo e qualche amico sono miei complici nel ricordare e mantenere vivo lo spirito del Natale.
E’ la vigilia di Natale, ci rimettiamo in viaggio, direzione Tampa, Florida, dove ci aspettano cari amici Italiani.
Il viaggio prosegue tranquillo, tra qualche piccola protesta e momenti di relax!
Arriviamo a Tampa, bellissima città della Florida, fa caldo e la voglia di andare in spiaggia inizia a venire anche a me.
Ville meravigliose addobbate con giochi di luci in pieno stile americano, ma i nostri amici ci aspettano per un cenone tutto all’Italiana!
Il caso, la fortuna o non so chi o cosa ha voluto che questi amici non fossero conoscenti e basta bensì amici d’infanzia, amici con cui si sono condivisi momenti di giovinezza, risate, pazzie e anche momenti meno felici…
E’ bastato, infatti, un abbraccio per sentirsi subito in famiglia, quella famiglia che tutti noi avevamo in Italia per quel Natale e che abbiamo ritrovato gli uni negli altri.
Formiani e Gaetani, insieme, nella vigilia di Natale, in Florida… cosa fanno?
Cucinano spaghetti con il pesce e mangiano gli Struffoli… of course and no matter what!
I nostri bimbi si lasciano trasportare immediatamente dall’atmosfera allegra e dalla voglia di stare insieme e si danno da fare per contribuire alla baldoria.
Ricordiamoci che arriva Santa Claus, al quale è stato indicato l’indirizzo dell’albergo nella letterina, bisogna rientrare e preparare il latte con i biscotti e la pappa per le renne… soprattutto per Rudolph, la renna con il naso rosso, preferita di Babbo Natale.
Ok… viveri pronti, alberello acceso… si va a letto… sperando che Babbo Natale non se ne vada in spiaggia invece di consegnare i doni!
I doni arrivarono, le bimbe felicissime di spacchettare ed io sollevata di non aver dimenticato proprio nulla…
MISSION ACCOMPLISHED: LO SPIRITO DEL NATALE E’ SALVO!
E’ Natale, apriamo i regali… ma poi… tutti in spiaggia, ricordiamoci che siamo in Florida!
La spiaggia è affollatissima, cappellini di Natale, orecchie di renne, bimbi felici e noi, grandi e piccini, da bravi italiani non rinunciamo al cibo buono… una bella “tiella di Gaeta” preparata dalla mia amica Tina era l’ideale.
La giornata scivolò fino al tramonto tra risate, chiacchiere di amici che non si vedevano da tempo, castelli di sabbia, tuffi…
fino al tramonto, fino a che le guanciotte delle mie bimbe già impallidite dall’Inverno della Virginia, non si colorano di un bel rosso… rosso come il Natale, rosso come il naso di Rudolph, rosso come il vestito di Babbo, rosso come quel tramonto, rosso come quel Natale che non volevo assolutamente fosse diverso dal solito e che invece fu indimenticabile!
Il Natale era passato, ma il nostro on the road continuava: spiagge come Treasure Island e Anna Maria andavano viste e i loro tramonti, sempre accompagnati dai nostri amici, lasciarono il segno.
Avevamo visto un film tempo prima, con le bimbe, parlava di un delfino senza coda che era stato curato e che viveva in un acquario a ClearWater, vicino Tampa.
Il delfino si chiama Winter e la gioia delle bimbe nel vederlo nuotare nella piscina fu indescrivibile.
Ci rimettiamo in viaggio: Tampa- New Orleans, 10 ore di macchina, 658,5 miglia.
Breve sosta a Pensacola Beach per una pizza al volo.
Arriviamo a New Orleans esausti. Il giorno dopo e’ l’ultimo giorno dell’anno e New Orleans è una città frizzante, misteriosa, la curiosità e’ troppa, i documentari visti erano troppi, i miei appunti sul solito quadernino anche… una bella dormita e il giorno dopo la nostra avventura sarebbe continuata a ritmo di jazz, tra un bignè e un gumbo.
Ci ritroviamo infatti a passeggiare per Bourbon Street con tre bimbe, un passeggino, pieni di collane di perline colorate appese al collo, gli occhi spalancati per la bellezza e per le assurdità di questa città ed un sorrisetto di come quando qualcuno ti sussurra un segreto all’orecchio…
NEW ORLEANS E’ UNA CITTA’ CHE NON SI PUÒ RACCONTARE, SI PUÒ SOLO BISBIGLIARE ALL’ORECCHIO!
ma questa è un’altra storia… (clicca qui per il nostro racconto su New Orleans)
Vi lasciamo il video racconto della nostra avventura 🙂
a presto
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