Il Carnevale, come vi ho gia detto, non e’ nella top 10 delle mie feste preferite. Sara’ perche’ sono convinta che, anche se cadesse in Agosto, sarebbe comunque brutto tempo, sara’ perche’ da piccola mia mamma mi traumatizzava facendomi indossare mascherine che poi, o andavano sotto ad un mega giubottone o, ancor peggio, mi imbottiva di maglioni ed io, che ero una bimba, come dire, in carne, ogni anno sembravo mascherata da Omino Michelin… un anno con le orecchie di Minnie, un anno con il tutu’ da ballerina… ma sempre Omino Michelin ero!
Oppure sara’ perche’ non si capiva mai se a scuola era festa o no… ti facevano mancare ma dovevi portare la giustifica e poi, il giorno dopo, nonostante implorassi pieta’ per la stanchezza, il NO della mamma era sempre categorico: “Carnevale non e’ mica vacanza!” Allora che festa e’ se non e’ vacanza?
Comunque credo di avervi convinto e fatto capire la mia “avversione” contro questa festa/non festa ma quando poi arrivano i bimbi le avversioni non esistono piu’ e, anche se dentro di te le avverti ancora, tra frappe, stelle filanti e tenere mascherine riesci anche a nasconderle.
Erano anni che non festeggiavamo il Carnevale, in America non e’ contemplato tra le milamiliardi di feste che hanno all’anno e ad Halloween esauriscono tutti i mascheramenti!
Quest’anno sarei andata da mia sorella Isa, cosi’ i cuginetti avrebbero potuto festeggiarlo insieme ed io e mia sorella, inventarci qualcosa per sopravvivere (anche lei ha i suoi traumi ahaha).
Invece, come al solito, cambio di programma: si parte per la Sicilia!
Una festa di Carnevale al lavoro di papa’: bimbe felicissime, papa’ e che lo dico a fare, si possono travestire anche gli adulti!
Inizia il progetto mascherine: Giulia ha le idee chiare, a scuola ha studiato i Greci e la dea Athena ha rapito la sua attenzione, Amazon, mio complice, come sempre mi aiuta a realizzare la nostra idea.
Cecilia vuole essere la principessa Aurora “because she is blonde like me mamma”, cosi’ ha detto e Nicole, di conseguenza, ha voluto creare la coppia con la sorellina e ha scelto di vestirsi da Maleficent!
Costumi pronti, biglietti per l’aereo fatti!
Biglietti per l’aereo? Io odio volare, anzi diciamo che fino a qualche anno fa era uno dei miei peggiori incubi, insieme al buio di notte e agli uccelli… si i pennuti e non ridete!
“Ma come, io che odio volare, sto prendendo un aereo da sola con tre bambine?”
Io, che ho preso il primo aereo a 22 anni per andare in Germania e solo perche’ il mio rompiscatole preferito che all’epoca era il fidanzato rompiscatole preferito, mi costrinse a farlo. Io, che ho volato per tutti gli Stati Uniti e ogni decollo era come un parto.
Eppure senza pensarci troppo, senza incubi notturni, senza ansia, abbiamo preso quel volo Napoli/Palermo, volo brevissimo ma movimentato, visto il temporale.
La festa di Carnevale ando’ benissimo, le bimbe si sono divertite tanto, hanno scoperto che il Carnevale gli piace tantissimo e che e’ molto piu’ allegro e colorato di Halloween; hanno notato con grande piacere che le feste in Italia possono essere sia per grandi che per bambini. In America eravamo molto spesso invitati ad eventi e cerimonie e sull’invito c’era sempre scritto “No Kids”!
All’inizio non presi benissimo questa “usanza” e provai anche a discuterne con qualche autoctono per avere un confronto ma, nulla da fare, mi impegnai a trovare una bravissima e fidatissima baby sitter e mi organizzai di conseguenza! Vi parlero’ di questo aspetto in un post o, perche’ no, in un video!
Erano sorprese nel vedere che, accanto alla sala principale, in cui gli adulti ballavano e mangiavano, ci fosse una sala solo per loro, con tanto di animazone e castelli gonfiabili: due mondi paralleli, quello dei grandi e quello dei piccoli, con qualche interferenza dell’uno o dell’altro ogni tanto, ma cosa c’e’ di male? Se e’ festa… e’ festa per tutti!
Abbiamo trascorso qualche giorno li’, girovagato un po’ per la Sicilia, anche se il tempo non ci ha consentito grandi spostamenti!
E’ il momento di ripartire, e’ ancora brutto tempo, ma cosa pretendo? E’ Febbraio, e’ Carnevale! L’aereoporto di Palermo e’ piccolo e gestibile, siamo esperte di aerei e aereoporti, Cecilia sull’aereo e’ come se fosse nel salotto di casa ! Io no, ho avuto un’altra infanzia, non riesco a non fare mille segni della Croce prima di partire come le vecchine che dicono il Rosario, qualche volta mi scambieranno per una fondamentalista e mi faranno accomodare fuori dall’aereo, lo so!
Decolliamo, e’ buio, guardo dal finestrino, guardo le mie bimbe e ripenso al fatto che sono da sola, su un aereo, con loro e ho tre sacchetti antivomito pronti davanti le loro bocche.
Penso che si cresce, loro crescono e noi con loro, che ci insegnano tanto, ad andare oltre, a superare i limiti che, a volte, noi stessi ci imponiamo e ne facciamo poi abitudine.
Penso che la vita ci presenti spesso occasioni per spingerci un po’ di piu’, per premere l’acceleratore e, senza pensarci troppo, superare quel gradino che ci sembrava troppo alto.
Per me questo Carnevale e’ stato superare un mio limite, un’ occasione che mi rendesse orgogliosa di me stessa per non aver ceduto alla paura, per non essermi fermata e per non aver detto: ” No, ho paura!”.
Non voglio farmi certo un’autocelebrazione… figuriamoci! Ho pensato e ripensato a questo post! E’ delle nostre paure e dei nostri limiti che si parla… non certo di me!
Spesso, spessissimo anzi, mi sento dire: ” Ma come fai? Io non ce la farei mai!”
Ecco quel “io non ce la farei mai!” che mi fa riflettere! Non e’ vero, non e’ cosi’. Aspetta che la vita ti presenti l’occasione, io non sono piu’ brava di nessuno anzi, sono pienamente consapevole che ci sono donne 1000 volte piu’ in gamba di me e che fanno migliaia di cose che richiedono piu’ coraggio!
Circa un mese fa, una cara e vecchia amica, compagna di scuola, mia coetanea, mi ha raccontato che lei la paura, quella vera, quella che ti toglie il fiato, l’ha vista propria in faccia! Una delle paure piu’ grandi nella vita di una persona, che soltanto a pronunciare il nome fa paura: il cancro! Lei ha avuto paura, certamente, ma l’ha dovuta guardare dritta in faccia, non ha potuto dire: io non ce la faro’mai! Perche’ e’ una Donna e soprattutto perche’ e’ una mamma! In confronto alla sua paura… tutte le mie mi sono sembrate niente, sono niente!
Lei l’ha combattuta e l’ha vinta!
I limiti ce li poniamo noi e soltanto noi possiamo sconfiggerli… basta cogliere l’occasione, basta volerlo, basta decidere fermamente che si vuole andare oltre quel limite e non fermarsi a dire ” io non ce la farei mai” perche’ non possiamo saperlo… e se solo ci provassimo, potremmo restare veramente sorprese da noi stesse!
Fu proprio in aereo che, su una rivista, lessi questa frase: “Don’t let the fear stop you!”
Ecco, ogni volta che ho paura e che sto per fermarmi, ripenso a questa frase… e vado!
Con affetto.
Me the Middle One