“Mamma cosa facciamo oggi?”
“Ci annoiamo!”
Questa è la risposta che ho dato a Giulia e Nicole una Domenica pomeriggio.
Stranamente eravamo a casa, nel weekend di solito siamo fuori, avevamo pranzato, il pranzo della Domenica, con più portate, giusto per non perdere le buone tradizioni.
Il tempo non è bello oggi, minaccia pioggia ma fa caldo. Guardo dalla finestra e il temporale sta per arrivare, non mi dispiace per niente e anche le bimbe si rassegnano a restare in casa.
Una Domenica lenta, come quelle di quando ero piccola senza malinconia però.
Non mi piaceva la Domenica, soprattutto se poi, durante il pomeriggio , mamma e papà decidevano di fare la paseggiata per Via Vitruvio, il corso principale di Formia.
Ero sicura che avremmo incontrato la mia maestra che, con il suo passo quasi militare e lo sguardo severo che neanche il weekend riusciva a toglierle, sembrava volesse dirmi: “Ah ci vediamo domani mattina cara la mia bambinetta con la faccia da angelo che a me non incanta!” e non ci sarebbe stato gelato al cioccolato che avrebbe rialletato la mia Domenica dopo quell’incontro.
Ecco non è sicuramente la passeggiata per il corso che mi manca nè tantomeno la mia maestra tutta d’un pezzo ma è la lentezza di quelle Domeniche, la lentezza che faceva scorrere tutto a rallentatore.
La mia infanzia è stata così: lenta, con ritmi ben regolari, scuola, casa, compiti, gioco, gioco, gioco fino a quando mia mamma non urlava perchè la cena era pronta.
La Domenica… il giorno più lento, un unico appuntamento: la mia mamma che finalmente ci chiamava dalla cucina per dirci che il sugo era pronto ed io e mia sorella finalmente potevamo mangiare la nostra fetta di pane e sugo.
Pomeriggi che sembravano infiniti, le Estati lunghissime, senza tempi, gli Inverni calmi, noiosi, qualche febbre accolta sempre benvolentieri perchè mi consentiva di restare a letto al mattino a guardare Super Vicky e genitori in blu jeans, extra coccole e visita della nonna con tanto di pizzetta e panino all’olio con salame.
E’ la lentezza di quei pomeriggi d’Inverno e di quelle Domeniche che un pò mi manca e che vorrei che le mie bimbe potessere assaporare ogni tanto.
Giulia va a ginnastica tutti i giorni, Nicole fa nuoto e Cecilia ha già iniziato danza. Ok lo sport è fondamentale, anzi direi vitale per la crescita di un bambino, i viaggi… la miglior scuola e fonte di apprendimento. Quando capita di essere a casa si fa un play date o uno sleep over o si cucina con la mamma o si fanno lavoretti o progetti per la scuola…ma quando ci si annoia?
Quando si assapora la lentezza di un pomeriggio che scorre lento e si aspetta che la mamma e il papà chiamino dalla cucina perchè la cena è pronta?
Quando ci fermiamo a guardare la pioggia dalla finestra? A bere una cioccolata calda con calma, senza tempi, senza appuntamenti, senza orari, senza borse da preparare?
Quando ci fermiamo a raccontarci i sogni al mattino prima che sia troppo tardi e rischiamo di non ricordarli più?
E’ quello che vorrei per le mie bimbe… fermarsi ogni tanto ed avere il tempo per raccontarsi i sogni.
Grazie per l bei pensieri che scaldano il cuore