Una giornata come tante, niente di speciale, soltanto la giornata di una mamma italiana di tre bimbe, in America, con il marito fuori per lavoro, per ben due settimane che, con l’aiuto di una grande lavagna piena zeppa di orari e appuntamenti, cerca di far coincidere tutto. Certo può capitare di confondersi tra un Saturday e un Sunday e di arrivare ad una festa di compleanno, perfettamente in orario, peccato però che la festa c’è stata il giorno prima e solo grazie alla complicità di una mamma sudamericana che propone un “playdate” riesce ad evitare la tragedia e a farsi perdonare la distrazione!

Oggi a scuola delle bimbe si è tenuta una manifestazione per raccolta fondi: il tema di quest’anno è stato il bullismo, “siamo tutti supereroi contro il bullismo”. Così alle 9.30, in una bella mattinata di sole, io, Cecilia con il suo triciclo, Dj, supereroi, mamme, papà, nonni e bambini eravamo pronti a marciare tutti insieme nel cortile della scuola, capitanati da una Wonderwoman ed una Supergirl d’eccezione: rispettivamente Preside e Vicepreside vestite di tutto punto!20161014_101629-450x800

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Giulia e Nicole frequentano una scuola pubblica americana a cui apparteniamo per circoscrizione. Al mattino, 8.15 davanti l’uscio di casa aspettano il loro school bus giallo che le riporta poi alle 15.30. E’ una scuola eccezionale, ben organizzata, dotata di aule spaziose, computer, sala di musica, libreria, palestra, un grande parco giochi (i bambini escono ogni giorno 20′ fuori a giocare, anche con il freddo polare). Mai niente di improvvisato: all’inizio dell’anno ogni famiglia riceve un calendario magnetico da attaccare al frigorifero, con i giorni di vacanza previsti o di uscita anticipata. La scuola comunica con email, messaggi vocali (questi ultimi tanto temuti dai genitori nel periodo invernale… quando la scuola alle 19.30 chiama per dire che il giorno dopo sarà chiusa perchè le strade non sono praticabili….. noooooooooo). Puoi prenotare il tuo appuntamento per il colloquio con la maestra comodamente da casa cliccando su data e ora che preferisci tra le opzioni inviate nella mail.

Quando siamo arrivati in America, due anni fa, con tre bambine, di 6 e 4 anni e la piccolina di soli 3 mesi, ero molto spaventata. Il mio inglese era elementare, le bimbe sapevano a malapena dire come si chiamavano e questa scuola ha fatto la differenza. Per i primi 2 mesi Giulia e Nicole erano dotate di un traduttore con il quale comunicavano con insegnanti ed amici. Nel giro di 3 mesi parlavano inglese senza esitazioni ed io, pur di parlare con qualcuno mi lanciavo in conversazioni esilaranti!

Torniamo alla nostra marcia, dopo diversi giri e svariati “dance time” (a cui mi sono unita senza pensarci due volte) alle 12.30 il nostro turno è finito, si può tornare a casa… pappa e riposino per la piccola, alle 4 nel nostro parco c’è il Festival dell’Autunno.

E’ venerdì pomeriggio e si respira aria di weekend, gli Americani amano il venerdì. C’è una catena di ristoranti che si chiama “Thank God it’s Friday”, grazie Dio è venerdi… e a me viene da sorridere ogni volta che leggo l’insegna. La mia vicina mi aspetta con il suo carrettino rosso, Cecilia e la sua amichetta Caroline sono felici di stare insieme… ma noi mamme sappiamo che la pace durerà poco!

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Sul grande prato, proprio alle spalle di casa nostra,  è stata ricreata una fattoria: cavalli, pecore, caprette, conigli, balle di fieno, campo di zucche… tutto organizzato per festeggiare l’arrivo dell’Autunno.

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È il terzo anno che prendiamo parte a questo evento: il primo anno eravamo arrivati da appena due mesi. Ricordo come mi sentivo, ero felice per le bimbe, curiosa, sorpresa, spaventata da quanto tutto mi sembrava diverso e lontano da casa, malinconica perché avrei voluto condividere subito quel momento con le mie sorelle, con mia mamma ma invece avrei dovuto aspettare il giorno dopo… per via del fuso orario! Quest’anno è tutto diverso, addirittura sono qui da sola con le mie bimbe, vado con la vicina Vicky, conosco quasi tutti nel villaggio e ovunque guardo niente è piu’ lontano e sconosciuto… mi sento a casa mia ed è una bella sensazione!

Il momento più divertente è stato scegliere le zucche, adesso anche Cecilia vuol dire la sua e con grande scrupolosità e un po’ d’aiuto dalla più esperta “big sister” Giulia, ne sceglie finalmente una. Via tutti al tavolo delle decorazioni ma dopo aver scattato una foto sulle balle di fieno con zucche e spaventapasseri.

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Pennarelli, stickers… dopo un’ora di accurato lavoro le bimbe soddisfatte chiedono di andare a prendere pop corn e cotton candy… offerti gratuitamente per i residenti del parco. Fila chilometrica, per fortuna che c’è un Dj che da spettacolo e allieta l’attesa.

È tardi, rinunciamo senza alcun dispiacere da parte mia ad hotdogs e hamburgers, ci mettiamo in macchina… ci aspetta una cenetta tra italiani a casa di amici.

Che buono l’odore delle case italiane, odore di cibo, di pizza un po’ bruciacchiata, di pasta pronta da scolare, odore di casa di mamma… e mi viene un po’ di malinconia, ma l’accoglienza e la compagnia dei buoni amici, già pronti per l’aperitivo mi distraggono subito e si inizia a ridere… a ridere di gusto… proprio come piace fare a noi Italiani!

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22 thoughts on “Una mamma italiana a Yorktown!”

  1. Che fortuna per le bimbe una scuola così ben organizzata! Bellissimo racconto, vi godete in pieno le piccole grandi gioie ⭐️

    1. Ciao Valeria grazie per aver letto e commentato. È vero una buona scuola fa la differenza per i bambini ma anche per noi genitori 🙂

    1. Grazie Francesca, il tuo giudizio mi interessa molto, so che donna in gamba sei e che non dici cose tanto per dire 🙂

  2. Grazie perchè ci rendi partecipi di tutte le vostre esperienze. P.S. Sapevo che in tre anni avresti conosciuto tutta la cittá

    1. Carla come mi conosci bene! Le mie amiche americane dicono che so più cose io di loro che vivono qui da una vita ahah ah

  3. Proprio un bell’articolo, hai reso benissimo l’essenza della tua avventura americana, dal magone dei primi tempi ai pomeriggi in perfetto stile americano!!!Ah preside e vicepreside sono fantastiche! Ma sono quelle che ci hai presentato vero?

  4. Complimenti per il racconto veramente interessante e ben scritto! Mi e sembrato di esser li con voi e respirare gli odori della cucina italiana😉

  5. Annalisa ogni volta che leggo i tuoi racconti mi consolo e mi crogiolo in ricordi di telefilm americani,tipo Beverly Hills 90210,di cui ero una super fan……rendi benissimo l’idea di quello che vivi ogni giorno…..brava 😉😘

    1. Ciao Elvira, sai che io ho trascorso i primi mesi qui a dire:”guarda allora è vero…lo fanno veramente, guarda esiste sul serio!” Mi sembrava di vivere in un telefilm…certo io proprio Kelly di Beverly Hills non sono eh però il resto è come lo vediamo in TV 😀

  6. Tesò Bravissima! Sentirti parlare con questa felicità un po’ mi spaventa..non è che non tornate più?? Qui la situazione è disperata..le scuole cadono a pezzi e la pulizia lascia a desiderare..pure un topo nella scuola di Vallerano hanno trovato! Sarà difficile riabituarti a questa situazione..Cmq fantastica l’America e tu ovviamente! Ti voglio un sacco di Bene!

  7. Mamma, moglie, sorella, cognata, cuoca, blogger…e fotografa! I tuoi articoli sono emozionanti, divertenti, e soprattutto ben illustrati. Daje Liska!!!

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