L’abito della festa o l’abito della Domenica è uno dei miei tanti ricordi da bambina.
“No non puoi mettere quel vestito nuovo oggi, non è Domenica e non stiamo andando ad una festa”.
Queste era la frase che la mia mamma ripeteva spesso e che io non sopportavo proprio!
Soltanto adesso, che sono mamma anch’io, ne capisco il senso.
Le mamme dei miei tempi (sono nata nel 1980 e “i miei tempi” mi fa sentire abbastanza vecchia, qui la mia biografia), provavano ad insegnare a noi figli il famosissimo “buon senso”.
Un abitino più ricercato o più elegante non era giustificato per andare a scuola o per andare a giocare ai giardinetti a meno che non fosse Domenica e si andava a Messa, o a fare la passeggiata per il corso, o si era invitati ad una festa.
Per la scuola rigorosamente abbigliamento comodo e pratico.
Volente o nolente io ubbidivo e ancora oggi, pur avendo una passione sfrenata per abiti, scarpe e borse, quando mi preparo nella mia mente riecheggia quella frase:
“mmmh forse è un po’ troppo… non sto andando mica ad una festa”.
Gli Americani non sono proprio famosi nel mondo per il loro buon gusto nel vestire e infatti tutti i giorni mi capita di vedere bambine con abiti di velluto e fiocchi con le infradito ai piedi, oppure bambini con short, camicia, cravatta e stivali da neve (clicca qui per saperne di più dei nostri anni vissuti in America).
Noi Italiani forse eccediamo nell’altro senso, diventando a volte un po’ leziosi nella scelta dell’abbigliamento ma, come in ogni cosa, ci vuole il vecchio e famoso “buon senso”.
Sempre più spesso sento mamme lamentarsi del desiderio espresso dai propri bimbi (a volte con imposizione) di voler decidere da soli cosa indossare, trovandosi davanti a bimbe con gonne di veli e pizzi per andare a scuola o tute e tennis shoes per andare ad una festa elegante.
Non trovo che ci sia niente di male nella volontà dei nostri bimbi di voler scegliere da soli i propri abiti, anzi credo sia importante assecondarli, ma vanno guidati fin da piccolini e in questo il nostro intervento è fondamentale.
Il mio blog è condivisione del quotidiano ma anche e soprattutto condivisione della mia esperienza di mamma di tre bimbe, quindi voglio raccontarvi come faccio io ad evitare discussioni e ad insegnare loro il buon senso e il buon gusto (clicca qui per il mio articolo su complicità e gelosia fra fratelli).
Ciò che ho sempre fatto è dividere il guardaroba in due o tre categorie, selezionando abiti per la scuola, quindi jeans, leggins, tute, t-shirt, abiti per il tempo libero e abiti di “riguardo” per le occasioni.
Vogliono scegliere da soli cosa indossare per andare a scuola?
Nessun problema: proponetegli due o tre alternative prese dalla categoria “scuola” o, ancor meglio, lasciate decidere a loro cosa indossare, l’importante è che “peschino” da quella categoria selezionata da voi per la circostanza.
Qualunque sarà la loro scelta andrà benissimo: il bambino si sentirà soddisfatto, eviterete così litigi e discussioni ma soprattutto accrescerete la loro autostima (clicca qui per uno dei miei articoli sulla crescita della consapevolezza per le nostre bimbe) perchè non c’è margine di errore.
Il bambino crederà di aver scelto da solo ma in realtà la scelta sarà stata prima di tutto vostra!
Giulia, Nicole e Cecilia, come dico sempre, hanno tre personalità completamente diverse.
Nicole, se potesse, dormirebbe con veli e fiocchetti.
Giulia ha un gusto molto minimal, è una sportiva, non indosserebbe mai cose troppo sfarzose e scintillanti.
Cecilia è un buon mix, adora le principesse ma ha già capito che la comodità è più importante di ogni altra cosa.
Conoscere i gusti dei nostri bimbi è fondamentale per prevenire litigi e discussioni riguardo la scelta degli abiti: se io comprassi un vestitino rosa con brillantini e fiocchetti a Giulia, so che non le piacerebbe, che non si sentirebbe a suo agio ad indossarlo e che, se la costringessi la discussione sarebbe inevitabile, allora evito.
Se dicessi a Nicole di andare ad una festa con leggins e tennis shoes so che non sarebbe felice perchè magari aspettava un’occasione per indossare un abito più carino ( non lo facciamo anche noi grandi del resto?).
L’importante è che si rendano conto, crescendo, dell’opportunità del proprio abbigliamento.
Un’ultima cosa che io mi ripeto sempre:
noi siamo i genitori e noi sappiamo cosa è meglio per loro, ma allo stesso tempo dobbiamo impegnarci a conoscerli e a ricordare che la ragione è sempre nel mezzo “always in the middle”.
Buon outfit a tutti!
Argomento delicato. Articolo che denota buon senso 🙂 brava