I nostri viaggi in America: le Outer Banks del North Carolina.

Un luogo ci entra nel cuore e resta nei ricordi belli, per le sensazioni che proviamo quando ci siamo.

Fu cosi’ per noi e soprattutto per me alle Outer Banks!

Eravamo arrivati da un paio di mesi circa negli Stati Uniti (clicca qui per come ci siamo trasferiti in USA)!

Io e il Daddy spesso parlavamo dei viaggi che avremmo voluto fare in quegli anni negli States… (clicca qui per la nostra playlist di viaggi in USA)

Per la verità… piu’ lui che io, io ero troppo presa dalla piccolina, dal container con le nostre cose appena arrivato, troppo impegnata a preoccuparmi di costruire una casa (clicca qui per i nostri home tour su casa nostra in USA) che sarebbe stata “casa nostra”, senza sapere che invece le bimbe erano gia’ perfettamente a loro agio ed entusiaste di tutto cio’ che facevano giorno per giorno (clicca qui per come abbiamo imparato l’inglese).

Il loro era lo stesso spirito che si ha in vacanza, quando anche se non fai nulla, anche se fai gesti semplici, quotidiani, lo fai con entusiasmo e curiosita’!

Una Domenica decidiamo di avventurarci verso queste Outer Banks: una lunga striscia di spiaggia che corre nell’Oceano, costeggiando il North Carolina!

Guardo velocemente la mappa, cerco di capire piu’ o meno dove siamo diretti, ma il pensiero principale e’ Cecilia, tre ore in macchina, devo allattarla, fara’ caldo, fara’ freddo, quanti cambi mi occorrono, passeggino, marsupio etc. etc. etc. (clicca qui per i nostri consigli su come viaggiare con i bimbi in USA)

Mi lascio convincere facilmente, la voglia di scoprire e’ troppo forte!

Partiamo, il paesaggio cambia, lasciamo il centro urbano, negozi, centri commerciali, highway!

Ci addentriamo verso la campagna, campi di mais, di cotone, di tabacco.

Anche le case cambiano aspetto: sono le tipiche case americane di campagna, sembra di stare in un telefilm.

Dalla campagna improvvisamente ci troviamo in un paesaggio marino. Si intravede la sabbia ai bordi della strada. Le case sono costruite tipo palafitte perche’ possano reggere ad eventuali inondazioni. Sono altissime, di colori accesi e divertenti.

Cecilia dorme, le bimbe sono con la faccina attaccata al finestrino, con gli occhi spalancati, sorprese e divertite.

Ci fermiamo a Kill Devil, avevamo letto che da qualche parte ci sono delle dune meravigliose e dalle quali si vede l’Oceano da entrambi i lati.

Le troviamo e con Cecilia nel marsupio iniziamo a scalare queste dune.

Le sensazioni che provai quella Domenica, su quelle dune di sabbia, restarono indimenticabili.

Eravamo lontani da casa, anche da quelle che con tanta fatica ed impegno stavo trasformando in casa, eravamo soli, ci tenevamo per mano, le bimbe si rotolavano felici sulla sabbia e le loro risate riempivano gli occhi e il cuore di felicita’ tanto da cancellare ogni tratto di malinconia.

Capii proprio li’, su quelle dune delle Outer Banks, che ce l’avremmo fatta, che io ce l’avrei fatta, che Cecilia nel marsupio dormiva serena e che a lei bastava solo che io fossi felice.

Ce ne andammo consapevoli di tornare presto, perche’ avevamo visto solo l’inizio di quella striscia di sabbia, perche’ non potevamo ancora spingerci oltre ma che, presto, lo avremmo fatto, saremmo tornati e avremmo percorso tutta la costa e cosi’ fu!

Dopo pochi mesi tornammo li’, sempre noi cinque, Cecilia camminava, le bimbe parlavano in inglese e il rumore dell’Oceano non mi faceva piu’ paura!

Buona visione!

Me the Middle One.

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