Ogni riccio e’ un capriccio, diceva mia nonna!

Non so per quale strano scherzo della genetica ma le mie tre bimbe sono uscite tutte e tre riccioline!

Giulia ha perso i suoi ricciolini neri e lucidi verso i quattro anni e con essi anche i suoi capricci per fortuna!

Nicole idem… forse anche prima, e’ sempre stata la piu’ pacata e conserva morbide onde tra i capelli color caramello!

Indovinate un po’ chi ancora non ha perso ne’ i ricci e ne’ tantomeno i suoi capricci?

Cecilia the drama queen!

Lei e’ nata forte e decisa! Io sono convinta che lo ha deciso lei di venire al mondo.

Mi spiego meglio: Cecilia fu una grandissima sorpresa ed io l’ho sempre vista cosi’. Lei voleva venire al mondo, sapeva che alla nostra famiglia mancava la ciliegina sulla torta, o meglio, il sale e il pepe della minestra!

Molti, tantissimi mi dicono:” Come sei fortunata… le tue bimbe sono proprio brave!”

Certo mi fa piacere, certo mi lusinga ma… credetemi, la fortuna c’entra ben poco, anzi nulla!

La fortuna e’ vincere al superenalotto… non avere figli educati!

La fortuna e’ averle messe al mondo, forti e sane, ma quanta fatica c’e’ dietro ogni gesto, ogni comportamento, ogni scelta che loro fanno tra giusto e sbagliato?

Come si fa? Come fai? Come hai fatto?

Io la ricetta non ce l’ho, pero’ ho un metodo ormai collaudato (anche se Cecilia a volte prova a farmi crollare tutte le certezze).

Io credo nel duro e costante lavoro dei genitori, nel buon esempio, nell’autorevolezza della figura della mamma e del papa’, nella costanza, nella fermezza delle proprie scelte, nel NO che resta NO e nel SI che viene sempre rispettato.

Credo soprattutto che l’educazione non sia per gente pigra!

Bisogna spendersi, bisogna essere sempre attivi, attenti, svegli, non trascurare mai un dettaglio ed essere coerenti… i nostri piccolini fin da quando vengono al mondo ci guardano negli occhi per capire quali sono i loro limiti, fin dove possono spingersi e vogliono capire soprattutto se possoono fidarsi di noi… se saremo delle brave guide, loro ci seguiranno!

Giulia, testona e determinata, prima nipotina, regina o meglio despota incontrastata della famiglia, nonni, zii, amici tutti ai suoi piedi!

Lei, specializzata nella tecnica “capriccio con apnea”, piangeva talmente forte che restava senza respiro per qualche secondo! Immaginate me, da sola, a Cosenza, prima figlia, mio marito sempre via per lavoro, con una bimbotta che sapeva esattamente cosa voleva e che aveva gia’ capito il livello della mia ansia!

Nicole, seconda figlia, pacata ma doveva difendersi dall’istinto di comando della primogenita, si specializzo’ invece nella tecnica “capriccio, tosse, vomito” : Nicole mangiava pochissimo e allora, capita la mia ansia e attenzione per l’argomento cibo, piangeva, le veniva la tosse che finiva per buttar fuori quel poco e niente che aveva ingerito!

Cecilia… tatatadaaaa… the Drama queen!

Ce le ha tutte! Cecilia sa veramente cosa significa la parola capriccio e, da “drama queen” quale e’, lo fa in gran stile! Pianto, urla disperate, sbattimenti e contorsionismi per terra o sul divano…  urla da soprano, urla la parola mamma talmente forte a volte che risponde la signora dell’ultimo piano!

Direi che lei ha la formula “all inclusive”.

Ho voluto scherzare ed ironizzare su un argomento che, invece, ho molto a cuore e che prendo da sempre molto seriamente!

Ricordate tata Lucia di SOS Tata? Io la adoravo! Ricordo che la mia svolta fu segnata proprio da quel programma.

Iniziai a guardarlo una sera per caso, Giulia aveva circa 15 o 16 mesi… me ne innamorai, registrai tutte le le puntate, acquistai tutti i suoi libri. Sapevo che dovevo cambiare atteggiamento, che stavo sbagliando, la situazone mi sfuggiva di mano. Giulia non dormiva, ne’ di notte ne’ di giorno, secondo me aveva un Avatar che ogni tanto la sostituiva… era instancabile ed io completamente esaurita! Temevo i suoi capricci e vivevo con la paura che qualcosa potesse scatenarli.

La nonna cedeva al primo lamento ed io ero scoraggiata.

Mi diedi da fare, studiai, tanto, leggevo e osservavo. Ero pronta  per mettere in pratica la tecnica!

Primo step: evitare l’occasione che provoca il capriccio, non viziandoli ma giocando d’astuzia. Esempio: se ho fretta perche’ ho un appuntamento non mi fermo al parco giochi perche’ so che che 5′ non le basterebbero ed e’ ancora troppo piccolo/a per capire! Esempio: ho ospiti a cena e devo lavarlo/a, faccio una doccina veloce perche’ se lo/a mettessi nella vasca, mi schizzerebbe tutto il bagno e non vorrebbe uscire di piu’.

Insomma quando sono piccolini proviamo ad evitare l’occasione da capriccio, crescendo iniziamo a spiegare loro il motivo della nostra decisione ma, se urlano e piangono, la decisione resta tale e aspettiamoci che, gradualmente, inizino a comprendere, premiandoli quando lo fanno!

Giulia chiedeva qualcosa in modo sbagliato, urlando, piangendo… le dicevo che se avesse voluto che io l’ascoltassi, doveva calmarsi e chiederlo con calma e per favore. Io, a mia volta, ero calmissima e mai e poi mai alzavo la voce. Lei ovviamente isnisteva urlando, io non mi smuovevo senza darle troppa retta.

Regola basilare: il capriccio andava ignorato. Non si parla con loro in quel momento! In fondo quando noi grandi siamo nervosi non ascoltiamo ragioni e vogliamo essere lasciati in pace no?

Ecco, se gli parlassimo  tra urla, pianti e disperazione cosa accadrebbe?

1: il messaggio che gli mandiamo sarebbe che stanno comunicando con noi ed e’ sbagliatissimo, quello non e’ un modo di comunicare quindi mamma e papa’ non rispondono;

2. anche se gli parlassimo non capirebbero nulla!

3. si parla con loro solo dopo che si saranno calmati e senza coccolarli ne’ tantomeno essere troppo duri. Io mi abbassavo al suo livello, la guardavo negli occhi e con voce pacata le facevo notare che non aveva ottenuto nulla e le chiedevo: ” Facciamo una prova? Chiedimi cio’ che volevi con calma e gentilezza e vediamo se funziona!” Lei diffidente per natura, provava e… funzionava. Spalancava gli occhioni neri e sorrideva!

La gioia e la soddisfazione che provavo io nel mio cuore era piu’ forte della paura che mi aveva fatto prendere pochi minuti prima!

Giulia a 3 anni era una bambina meravigliosa, perdonatemi ma non e’ un vanto! Da sola capiva che stava sbagliando a piangere e che non ne avrebbe ricavato nulla e divenne abitudine!

Con Nicole ero pronta ed agguerrita: dovevo affinare la tecncica. Fu semplice, Nicole era dolce e si lasciava convincere subito, “chi me lo fa fare?” pensava secondo me! Pochi capricci ed io gia’ iu’ esperta fecero si che a 3 anni era un amore di bimba!

Con la Drama queen la storia e’ diversa! No.. non e’ come starete pensando, che e’ la terza, la cocca di casa, io sono vecchietta e stanca… vi garantisco che non e’ cosi’. Non potrei mai cedere al ricatto della stanchezza, anche se a volte la tentazione e’ forte, non potrei farle questo torto. Cedendo priverei Cecilia di qualcosa di incredibilmente importante che e’ capire who is in charge, chi e’ che decide cosa e’ meglio per lei! Vincerebbe i suoi capricci, io mi eviterei qualche ruga e qualche capello bianco… ma lei si sentirebbe sola e disorientata!

Certo e’ che ce la sta mettendo tutta, credetemi e’ una roccia e, alla soglia dei 4 anni, ancora non posso cantar vittoria.

Ma l’amore che provo sconfinato che provo per lei  merita tutta la mia forza, la mia energia e la mia pazienza e, continuando come ho fatto con le sorelline, insistendo con fermezza, calma ed autorevolezza, ne sono sicura,  anche lei abbandonera’ i suoi capricci  ( spero mai i suoi ricciolini) e capira’ che si puo’ fidare della sua mamma!

 

Come specifico sempre, questo e’ solo il racconto della mia esperienza da mamma di tre figlie, non c’e’ l’intenzione di insegnare ma semplicemente di condividere!

Con affetto… e capricci!

Me the Middle One.

9 thoughts on “Ogni riccio e’ un capriccio”

  1. ok… resetto e ricomincio! ce la posso fare! io diciamo che combatto gia con la mia poca pazienza…. ma leggendo questo articolo ho viso alcune cose che sbaglio e posso aggiustare il tiro…ma soprattutto mi hai passato leggendo ( forse perchè ti conosco e quindi mi ti immagino nel ruolo!) tanta calma e serenità! Grazie 😘

    1. Esteeeeeeer! Dai dai dai che ce la possiamo fare… e’ dura, lo so, io ci sono ancora dentro ma se si prende lastrada giusta credimi che si ottengono randi risultati! Un abbraccio grande grande e grazie!

  2. L’educazione e’ una delle cose che piu mi spaventa. Mi chiedo se le regole alle quali sono abituata bastano nel periodo in cui viviamo,se vivere qui negli USA sara’ piu difficile che essere cresciuta in un paese grande ma pur sempre paese e non metropoli.
    Se saro’ in grado di trasmettere i valori sani che mia madre mi ha trasmesso.
    Per adesso e’ tutto un se…dovrei forse inziare a leggere qualche libro,anzi se ne hai alcuni da consigliarmi sarebbero ben accetti.
    Mi piace sempre tanto leggere i tuoi articoli!
    Grazie per condividere tutto questo con noi!

    1. Ciao Chiara! Sai, anch’io penso spesso se avessimo potuto restare negli States a come sarebbero cresciute le nostre bimbe, se sarei stata capace di trasmettere loro le cose belle della nostra cultura: la figura della mamma, l’amore e il sacrificio verso i figli, la famiglia come colonna e fulcro della societa’… io credo che siano queste le cose che in Italia ci rendono ancora forti ed uniti.
      Ci riuscirai, ne sono sicura, solo il fatto che tu te ne stia gia preoccupando e’ un ottimo segno…
      Io ti consiglio con tutto ilcuore di leggere tutti i libri di SOS Tata, in particolare quelli di Tata Lucia: Fate i bravi e Facciamo famiglia, quest’ultimo e’ bellissimo e focalizza proprio quali sono gli errori che tendiamo a commettere! Ti abbraccio forte e per me e’ sempre un piacere trovare i tuoi commenti ( anche se non ci siamo mai conosciute e’ come se avessimo condiviso un’esperienza comune). A presto!

  3. Ciao, ti ho scoperto per puro caso su YouTube, ed ho subito iniziato a seguirti, i tuoi video sono davvero piacevoli, hai dei modi pacati e dolcissimi, ti faccio tantissimi complimenti.
    Ho appena letto che hai vissuto a Cosenza la mia città, è incredibile quanto hai dovuto viaggiare e trasferirti con la tua famiglia, sei davvero coraggiosa e intraprendente, hai tutto il mio sostegno, un abbraccio da me e da Cosenza, ti auguro tanta fortuna ❤️

    1. Ciao cara, ho notato che il mio messaggio non era sotto al tuo… scusami per la distrazione! Cosenza e’ un bellissima citta’ e noi abbiamo tanti bei ricordi legati a quei luoghi. Ti tingrazio per le tue belle parole… si, e’ vero, non e’ facile ricominciare ogni volta tutto da capo e soprattutto dover salutare ogni volta persone alle quali ci affezioniamo ma cerchiamo di prenderla come una nuova opportunita’… i ricordi e le persone care che incontriamo durante il nostro percorso restano sempre! Un abbraccio e a presto!

      1. Continuo a seguire tutte le tue avventure sui social e sul blog, sei finalmente una blogger italiana che ho davvero tanto piacere a seguire, senza troppi fronzoli e complimenti, una splendida mamma che racconta le cose come stanno senza far credere che sia tutto rose e fiori o tutto complicato, sei perfettamente nel “middle”,
        sincera e reale, spero che la tua pagina riesca ad avere ancora più successo, con i tuoi modi rassicuranti aiuteresti molte mamme là fuori a capire che con il giusto impegno si ottengono grandi risultati e che ogni sacrificio viene ripagato anche il doppio, (esempio sono le tue splendide bambine che grazie al coraggio che hai avuto nel trasferirti in America ed al meticoloso lavoro che hai fatto ogni giorno, oggi parlano 2 lingue), quando saranno grandi le tue bambine ti saranno grate della vita piena di meravigliose esperienze che gli hai fatto vivere e tu continuerai a raccogliere i frutti del tuo lavoro.

        Scrivo questo messaggio perchè questo è un blog valido come pochissimi altri che ho letto e credo valga veramente la pena sostenerlo.

        Perdonami se mi sono dilungata sotto la tua risposta oltretutto, continua così, a presto 💪🏽❤️.

        1. Sophia, le tue parole sono splendide e mi toccano il cuore.
          Ti ringrazio tantissimo.
          Spero anche io tanto di poter essere utile a più donne e mamme possibile, ma come hai visto, io non pubblicizzo molto il mio blog perché caratterialmente proprio non riesco a chiedere di condividere o di mettere un like… mi sembra quasi di essere invadente nel farlo.
          Certo e’ che se le persone che si sono affezionate al mio blog ne parlano anche in giro e condividono i post e gli articoli sui social network sono contentissima e sicuramente mi da una forte spinta a continuare con sempre maggior entusiasmo per non mollare in questa difficile ma entusiasmante esperienza da blogger.
          grazie ancora di cuore
          Annalisa

  4. Ciao cara! Grazie mille per le tue parole… Cosenza e’ una bellissima citta’, ci ha accolti quando eravamo due sposini, giovani, giovani e poi genitori della piccola Giulia. Abbiamo dei bellissimi ricordi di quegli anni trascorsi li’. Un abbraccio a te e alla bella Cosenza!

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