Diceva cosi’ la famosissima e da me tanto adorata Mary Poppins.

Adesso nel differenziare i rifiuti e riporre il bucato nei cassetti c’entra poco lo zucchero eh, me ne rendo conto.

Di cosa sto parlando?

Delle piccole responsabilita’ domestiche che i nostri amati pargoletti/uragani/produttoriserialidipannisporchi/moltiplicatoridigiocattoli/sbriciolatorichenemmenounnija possono svolgere quotidianamente.

Scrissi gia’ un articolo su questo argomento, precisamente sulla responsabilty chart , una vera e propria tabella delle “responsabilita’ ” con tanto di premio finale, che io utilizzo durante le lunghe, infinite, vacanze estive.

D’Inverno i nostri bimbi hanno un’agenda di impegni che puo’ far gelosia a quella del Presidente del Consiglio, quindi ovviamente il tempo e’ veramente molto poco, pero’ qualcosina si puo’ e devono fare!

Primo ostacolo da superare e’ tutto nostro, cari mamma e papa’!

Il “vabbe’ faccio prima a farlo io” e’ il nostro primo paletto da abbattere!

Certo, e’ normale, riporre il bucato nei cassetti, in uno dei ritagli di tempo, prima di andare a letto, pausa pranzo, tra una corsa e l’altra, ci aiuterebbe ad ottimizzare i nostri tempi e soprattutto a soddisfare il desiderio di vedere le cose esattamente come noi vorremmo che fossero fatte.  Piuttosto che stare dietro a bimbi che diventano improvvisamente sordo-muti ogni qualvolta che diciamo loro di fare qualcosa, fare la parte del controllore o del Carabiniere, come mi autodefinisco io, perdere la pazienza davanti alle loro faccine disturbate dal genitore “rompiscatole” e il nostro rifiuto (o paura) di rivestire il ruolo del “genitore rompiscatole”… faremmo molto prima a farlo da soli!

Secondo paletto, sempre per noi cari mamma e papa’ e’ il linguaggio che utilizziamo in famiglia: mai dire e ripeto mai dire : “MI metti il bucato apposto?” oppure “MI svuoti la lavastoviglie?”.

Quel MI comunica un messaggio sbagliatissimo ai nostri bimbi perche’ lascia loro intendere una prerogativa della mamma o del papa’,  un’implicazione ed una responsabilita’ totale del genitore e quindi una richiesta di aiuto nello svolgimento di un compito che appartiene solo al genitore. No, no e poi no!

Quanti punti si potrebbero sviluppare da qui… ma non voglio divagare troppo, tanto ci ritornero’, perche’ quel MI, mi disturba assai e so che me ne andrei per voli pindarici poi a parlare di “ruoli”, di mamma e papa’, maschi e femmine etc etc etc quindi, ci ritornero’!

Il linguaggio e’ fondamentale, la comunicazione preziosissima e i tempi determinanti.

Iniziamo fin da quando sono piccolini ad abituarli a arimettere a posto il loro spazio gioco e all’eta’ di 6, 7 anni iniziamo a decidere con loro di quale attivita’ domestica vogliono prendersi cura, tra una rosa di proposte decise da voi genitori, ovviamente.

Cercate di capire anche le inclinazioni dei vostri bambini, se non sono particolarmente ordinati e precisi, evitate di chiedergli di rimettere in ordine i 3500 paia di calzini nei cassetti, la vedrebbero piu’ come una punizione. Se sono tipi massicci e da esterno, affidategli il compito di pulire il viale dalle foglie o di occuparsi dell’immondizia.

 

Dovremmo fargli capire, con il buon esempio, non soltanto con le parole, che siamo una famiglia, che tutti viviamo sotto lo stesso tetto ( e anche se ci sono piu’ tetti vale lo stesso), che se tutti e ripeto tutti, collaboriamo la famiglia funziona meglio!
Ricorrete all’esempio delle cinque dita della mano, io lo utilizzo da sempre, se tutte le dita lavorano bene,la mano e’ piu’ forte e funziona meglio. Oppure a quello della nave… in cui ci sono si, due capitani, ma senza i marinai la nave non puo’ navigare!

Lo svolgimento di una mansione domestica deve essere vista dal bambino come una  partecipazione allo svolgimento della vita familiare, una collaborazione alle attivita’ della piccola comunita’ familiare di cui lui /lei fa parte e ne e’ un membro prezioso!

A proposito di “membro prezioso”, un altro punto da tenere bene sott’occhio e’ proprio il coinvolgimento nelle piccole decisioni, sempre tenendo fermo il punto che i capitani sono la mamma e il papa’! Chiedere il loro parere, avvertirli che ci sara’ qualche cambiamento in casa, raccontare che si e’ rotta la lavatrice e si e’ allagata la lavanderia e che la mamma ha dovuto spostare 8 pacchi di parquet laminato, da sola, spaccandosi schiena e spalla sinistra, altrimenti avrebbe dovuto buttare tutto il laminato appena acquistato… ecco questo e’ successo a me ieri mattina! Creare un’attenzione ed un legame con la casa… la loro casa!

Come vi dico, sempre adesso non immaginate le mie bimbe come le Piccole Donne di Louisa May Alcott! Assolutamente no! Anche loro si fanno ripetere le cose 1345 volte, proprio come forse fanno i vostri bambini, Giulia a volte brontola perche’ e’ in ritardo per gli allenamenti e deve raccogliere tutta la plastica o perche’ l’indifferenziato “puzza troppo”! Nicole a volte invece di riporre il bucato nei cassetti lo utilizza per creare comodi e confortevoli lettini e copertine per i suoi peluche.

Ecco, li’ verrebbe anche a me di dire: ” ma nooooo… muoveteviiiii…. due cose dovete fare, fatele in cinque minuti e basta!” Oppure: ” ok faccio io che facciamo prima cosi’ mi tolgo il pensiero di avere cose in giro per casa!”.

Non dobbiamo cedere o saremo colpiti e affondati… for ever!

Teniamo duro, insistiamo, siamo fermi e continuiamo ad apprezzarli quando invece lo fanno, a dirgli quanto sia stato utile e prezioso il loro contributo!

Giulia mi chiede sempre: ” Mamma ma ho collaborato un pochino alla famiglia buttando l’immondizia?” Io non mi stanchero’mai di ripeterle che il suo aiuto e’ preziosissimo, che sono fiera che lei sia cosi’ grande da gestire questa cosa tutta da sola, che con la sua precisione nel differenziare siamo i piu’ green del palazzo e che essendo cosi’ forte e robusta puo’ trasportare anche le buste piu’ pesanti. Lei tutta orgogliosa se ne torna ai suoi libri su stelle, pianeti e vulcani!

Nicole? Con la sua calma ed il suo ordine riesce a gestire le centinaia di calzini che ogni giorno la nostra lavatrice sforna!

Riassumendo in punti:

  • lasciateli fare, anche se lo fanno male, rinunciate alla perfezione!
  • puntate sul concetto di famiglia come squadra che funziona meglio se tutti collaborano.
  • coinvolgeteli nella scelta della faccenda domestica di cui si prenderanno cura e parlate di ciò che accade in casa, nella loro casa.
  • complimentatevi per la loro utile collaborazione ma senza ringraziamenti, non stanno facendo un favore a voi!
  • fateli sentire parte del gruppo e non meri spettatori!
  • siate squadra, gruppo, comunita’, FAMIGLIA  e non semplici accuditori!

Aspetto con ansia i vostri feedack e… buona famiglia a tutti!

 

 

 

 

 

2 thoughts on “Basta un poco di zucchero e… la famiglia va su’!”

  1. Giusto , e’ veramente difficile resistere al “fai da te”……ma direi che sono a buon punto dato che Elisa riordina sempre la stanzetta stando attenta a dividere da un lato le sue cose e dall’altro quelle di Irene….
    Irene e’ l’addetta ai croccantini di Minnie ed a riporre le pantofole al loro posto la mattina…..bisogna coinvolgerli “sempre” in ogni cosa che succede in famiglia (ovviamente ci sono dei limiti )…….speriamo di farcela noi ce la mettiamo tutta 😉 bacioni cara ci dobbiamo sempre vedere

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