Padre e figlia: un rapporto speciale.

Ieri pomeriggio, come succede spesso, è arrivato un pacco, mio marito lo prende, lo apre e, senza nemmeno chiedermi cosa fosse, rassegnato inizia a montare.

Giulia, come ogni giorno, è a ginnastica, presa dalle sue capriole, a provare e riprovare fino alla perfezione, fino a vincere la sua sfida quotidiana, testarda come un mulo.  Penso a lei mentre praparo la cena: com’è tenace, coraggiosa, ha i capelli e gli occhi così scuri…

non mi somiglia per niente, di me ha preso solo il palato fine, quanto le piace mangiare bene (clicca qui per le nostre ricette)!

Non ho voglia di cucinare questa sera ma l’ora di cena arriverà inesorabile, allora apro il frigo, tante verdure da consumare… preparo il minestrone.

Dalla sala arrivano vocine sempre più eccitate, rumori di martello e avvitatore, mi incuriosisco e mi affaccio: il “mio rompiscatole preferito” è seduto per terra tra travi di legno, viti di tutte le dimensioni e il solito foglio con le istruzioni ma non è solo, accanto a lui ci sono due speciali collaboratrici: una è elegantissima, vestita da Elsa, l’altra è super indaffarata a passare pezzi di legno al suo papà.

Mi fermo a guardarli: che belli che sono, penso!

So che lui è stanco, probabilmente ha un pò d’influenza, il foglietto delle istruzioni poi non è mai abbastanza chiaro, soprattutto nelle cose che compro io, perchè non inviano le cose già montate mi chiedo?

Ma è la frizzante allegria di Nicole che cattura la mia attenzione.

Cosa ha provato quando il suo papà le ha chiesto di aiutarla a montare quello strano aggeggio che la mamma ha comprato su Amazon?

Cosa sta significando quel momento per lei (clicca qui per i video per conoscere meglio la nostra famiglia)?

Quanta eccitazione nei suoi movimenti, saltella per la contentezza. Se ne ricorderà quando sarà grande e vedrà quell’oggetto?

Allora penso al mio papà, a quando la Domenica mattina all’alba mi portava a pesca con lui.

All’alba perchè i pesci abboccano prima che sorga il sole.

Prima però ci fermavamo al bar a prendere il cappuccino e un cornetto vuoto, a me piaceva solo così.

Di poche parole il mio papà, niente smancerie, difficile capire quando provava a fare qualcosa di speciale per te, ci ho messo tutta la vita a capirlo e ancora oggi, a 36 anni, non lo capisco.

Ma per me era il più forte, per me lui sapeva fare tutto, lo immaginavo come Rocky Balboa, l’unico che riusciva a farmi ballare come piaceva a me…

il ballo è ancora la nostra passione comune e forse, quando balliamo è l’unico  momento in cui, senza dire una parola, ci capiamo veramente.

Crescendo le cose sono cambiate e l’eroe di bambina, durante l’adolescenza,  è diventato il peggior nemico, soprattutto quando mi vietava di andare in discoteca per punirmi per qualche marachella.

Adesso è il nonno delle mie bimbe e, anche se ancora ogni tanto mi fa arrabbiare, non so perchè, ma nei miei sogni ancora arriva sempre lui a salvarmi da tigri e serpenti velenosi.

Il rapporto padre e figlia è un rapporto unico, speciale, delicato.

Durante le gravidanze mi sono sentita dire la frase “povero tuo marito, un’altra bimba” credo almeno mille volte, considerando che abbiamo tre bambine.

Non  ho mai capito veramente il senso di quella frase.

Perchè la gente pensa che il padre di una, due, tre bambine dovrebbe essere “povero”?  Forse perchè dovrà guardare le partite di calcio da solo?  O forse  perchè avrà la casa infestata di Barbie e vestitini rosa?

Perchè deve essere per forza così? Chi l’ha detto?  Abbiamo veramente bisogno di un pallone, di un campo di calcetto, di bambole e pentoline per avere un rapporto speciale con i nostri bimbi?

Il padre di una bimba ha un enorme responsabilità: il primo uomo di cui potrebbe innamorarsi, il primo uomo da cui riceve un complimento, l’uomo che le mostra come si comporta un vero uomo nei confronti di una donna, che le insegna a non aver paura, che un pò dincoscienza ogni tanto ci vuole, che giocare con i Lego è per tutti, che la sua bimba può fare l’astronauta se  vuole, che può capire le regole del calcio, del basket, del football, che le dà coraggio con un batti cinque prima della gara di ginnastica, che sta lì ad urlare sul bordo piscina per incitarla  ad arrivare prima alla gara di nuoto e a condividere poi la gioia di quella medaglia, perchè è la loro medaglia.

 

Abbiamo veramente bisogno di un pallone o di una Barbie per comunicare con i nostri bimbi?

Viviamo ancora in una società in cui le bimbe cucinano con le mamme e i bimbi guardano la partita con il papà?

No, voglio pensare che non è così, voglio pensare che la nostra generazione  è andata oltre e guarda ai propri bimbi come piccole personcine, con interessi e passioni personali, uniche, che prescindono da ogni condizionamento sociale e sesso e mi basta guardare a Lui, al papà delle mie bimbe per convincermene.  Mi basta guardare Cecilia che si rivolge al suo papà per farsi aiutare ad infilare la scarpina alla sua Barbie, Nicole chiedergli aiuto a costruire il castello di Frozen con i Lego e Giulia correre dal padre e gridare: “Papà ho giocato a Football americano contro bimbi che erano il doppio di me e, grazie ai tuoi trucchetti, ho fatto meta!”

Il papà di una bimba indossa un mantello!

E’ un mantello nero per non farle vedere le cose brutte, è avvolgente per quando ha bisogno di coccole, è grande abbastanza per farla volare senza avere paura e se il papà sarà un bravo papà, potrà indossare quel grande e magico mantello per tutta la vita, anche quando la sua bimba non sarà più una bimba ma una  Donna.

 

 

 

47 thoughts on “Padre e figlia: un rapporto speciale”

    1. Ciao Francesca, che bella sorpresa ritrovarti qui 🙂 Grazie mille per aver letto l’articolo e lasciato il tuo commento. Un abbraccio.
      Annalisa 🙂

    1. “Le gesta” è bellissimo… ahahah sa troppo di eroe però 🙂 Grazie mille per aver letto l’articolo e lasciato il tuo commento. Un abbraccio 🙂

  1. Quante sono vere le cose che hai scritto in questo articolo. Sono gli stereotipi che incancreniscono la società, rendendo i bambini, uomini mediocri. Stefano mi ha chiesto il Folletto come regalo ed io sono stata ben felice di regalarglielo. E poi a casa hanno un papà tutto fare e molto collaborativo….

    1. Luca è un grandissimo esempio di uomo, padre e marito per i vostri due meravigliosi bimbi… lo so bene 🙂 Grazie per il tuo commento Carlina, un abbraccio a tutti voi!

    1. Grazie mille Pinarosa, proviamo a fare il nostro meglio… sbagliamo anche noi, come tutti, ma l’impegno per provare ad essere bravi genitori è tanto 🙂 Un abraccio.

  2. Ciao Annalisa! Noi non ci conosciamo, mi sono imbattuta nel tuo blog un po’ per caso e devo dire che mi piace un sacco il modo molto naturale e mai esagerato con cui condividi la tua esperienza di mamma!!! Io non sono ancora mamma ma da figlia posso dire che per me il mio babbo è proprio così come l’hai descritto nel tuo bellissimo articolo, una specie di supereroe con un mantello che ha sempre fatto di tutto per farmi crescere libera, indipendente e forte!

    1. Ciao Barbara, piacere di conoscerti 🙂 Grazie mille per aver letto il mio articolo! Prima di essere mamme siamo figlie e restiamo tali per sempre ed è per questo che ho voluto parlare anche del mio rapporto con il mio papà, sono strafelice che ti sia rivista nella descrizione finale e magica che ne ho dato 🙂 A presto, un abbraccio

    1. Ciao Mina, grazie mille per il tuo bel commento, spero sempre di riuscire a trasmettere un pò della mia personalità attraverso le parole, quando mi dite che le avete sentite e percepite…bhè è una soddisfazione notevole. Grazie, un abbraccio.
      Annalisa

    1. Chiara Grazie mille, è bellissimo ritrovarti sul blog, di solito “chiacchieriamo” su Instagram ( vero? sei tu?)hihihi
      Grazie per aver letto l’articolo e aver lasciato un commento 🙂

  3. Gran bell’articolo… Ricco di riflessioni, pieno di sentimenti e ricordi… Mi è piaciuto molto. Un bacio!

    1. Grazie mille Angela, sono contenta che ti sia piaciuto e soprattutto che tu ci abbia trovato riflessioni, sentimenti e ricordi… grazie 🙂

    1. Cara Maria Giovanna grazie mille, so che tu ed il papà delle tue meravigliose bimbe sapete esattamente di cosa sto parlando 🙂
      Un abbraccio a tutti voi

  4. Molto emozionante! Spesso non ci rendiamo conto di quanto siano importanti questi momenti per i nostri figli e quanto li aiutano a crescere più forti e indipendenti.

    1. Grazie Rachele, hai detto bene, li aiutano a crescere più forti ed indipendenti, un abbraccio 🙂

    1. Grazie Sarah, chissà perchè ma ho l’impressione che tu sappia esattamente di cosa sto parlando 🙂

  5. bellissimo Anna,anche io che ho due femminucce credo che per Gennaro sia una cosa speciale avere due figlie femmine,molto più che se fossero stati dei maschietti!! Bacioni a voi,a presto.

    1. Grazie mille Reata. Credo che il papa’ avra’ gia’ capito quanto speciale puo’ essere il rapporto tra padre e figlia… con due gemelline poi… che meraviglia! Un abbraccio a tutti voi!

    1. Grazie Tesoro, anche voi avete una bimba e sapete quanto speciale è il rapporto con il papà 🙂

  6. Leggere i tuoi articoli è sempre una emozione unica. Lo dico davvero.
    Riesci a leggere nei pensieri delle persone.
    Brava Annalisa.

    1. Carmine grazie mille, mi piacerebbe tantissimo leggere nei pensieri delle persone… sai che risate ahaha 🙂 Quando ho deciso di iniziare quest’avventura del blog, ho pensato che doveva essere qualcosa di reale, di vero e che, chi legge, deve poter sentire le mie emozioni, i miei pensieri… e quando ci riesco… credimi è una soddisfazione unica. Grazie 🙂

  7. brava annalisa ho trovato la tua analisi profonda,matura e la condivido perche’ anch’io ho due femminucce e ho vissuto quelle cose che tu hai elencate.Per quello che hai raccontato su tuo padre è molto bello e posso solo rammaricarmi perchè non hai avuto la possibilità di conoscere LINO MANES, non per stabilire record ma per completare una serie di sentimenti, era l’uomo più generoso che io abbia mai conosciuto.Vi abbraccio tutti. zio giggi

    1. Grazie mille per aver letto e commentato l’articolo, purtroppo ho anch’io questo grande rammarico ma so che è vicino a noi e ci accompagna in ogni momento della nostra vita. Un abbraccio a tutti 🙂

  8. Ciao Annalisa ho letto ora il tuo articolo. ..stupendo…assolutamente..
    Leggendo vedevo la mia vita e a volte sono dispiaciuta perché mio marito spesso non riesce a fare l’eroe dei suoi bimbi..spesso è lui il bambino di casa..mah…non siamo tutti uguali..speriamo solo di fare un buon lavoro con i cuccioli…Sono felice x te ..si sente tutto l’amore che hai x lui..sei un bell’esempio. .Grazie

    1. Cara Rosanna, come ti ho già’ scritto su YouTube ti ringrazio ancora per aver letto l’articolo. capisco che abbia risvegliato in te ricordi del passato… sentiti libera di condividerli quando vuoi anche con messaggi privati contattandomi sul mio blog o sui miei profili social in pvt. Grazie ancora per la tua condivisione
      Annalisa

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