“Corri corri non c’e’ tempo!”
“E’ tardi e’ tardi!”
“Devo scappare!”
“Muoviti siamo in ritardoooo!”
Il tempo… che grande tiranno!
Quante volte al giorno ripetete queste frasi? Quante volte al giorno sfidate le lancette del vostro orologio da polso o controllate quello appeso in cucina ogni 3′ e che avete messo anche un po’ avanti perche’ tanto sapete che gia’ che arriverete in ritardo a scuola o a ginnastica o a catechismo o a lavoro?
Incontro la mia amica che corre… e’ in ritardo per la lezione di ginnastica della bimba, la riunione in ufficio si e’ prolungata troppo; incontro la vicina al supermercato, e’ li’ come me, in un’ora di buco che, al volo, cerca di riempire il carrello e dunque il frigorifero; vado a casa di mia mamma… anche lei corre… ancora… si perche’ ha un appuntamento e vuole essere puntuale!
Siamo tutte ” Mamme Bianconiglio”!
Il mio essere mamma (ma anche un po’ bambina) si propone in modo veramente prepotente nei miei pensieri che, se penso a qualcosa o anche a qualcuno, il paragone con le fiabe e’ il primo che mi viene in mente. Ve lo ricordate il Bianconiglio di Alice che, con il suo panciotto, corre guardando l’orologio a cipolla, borbottando: “E’ tardi e’ tardi sai ed io son gia’ in mezzo ai guai!”?
Voi non vi sentite un po’ come lui dalla mattina alla sera? Io si e, sappiatelo voi che mi incontrate ogni giorno e mi dite che dovete correre perche’ e’ tardi, che io, in quel momento, in realta’ vi sto immaginando con le sembianze del Bianconiglio, panciotto e occhialino rotondo compreso!!!
Per la festa della mamma, appena passata, le bimbe e il Daddy mi hanno chiesto cosa avrei voluto per regalo. Sapete cosa avrei voluto rispondere? Il Tempo!
Ebbene si! Ma per fare cosa?
Nulla, tutto, bho?
Quando si diventa mamme se ne capisce veramente l’mportanza.
Si riduce drasticamente: due ore che normalmente sarebbero solo due ore, durante l’allattamento diventano interminabili e quell’attesa che trascorrano, senza che il nostro piccolino pianga per la prossima poppata, a volte e’ quasi estenuante.
I primi giorni della scuola dell’infanzia, quando per la prima volta lasciamo quella manina e la affidiamo alla maestra e non vediamo l’ora che passino per poterlo riabbracciare.
La notte… il tempo del riposo, del ristoro dalle grandi fatiche della giornata, il momento in cui possiamo finalmente spegnere la mente… quante notti abbiamo trascorso senza chiudere occhio? Quelle notti sono infinite e quelle poche ore di sonno… sembrano durano come un batter di ciglia.
Il tempo di una doccia… super veloce perche’ una bussa alla porta e l’altra piange nella culletta perche’ e’ gia’ tempo della pappa.
Il tempo di fare i compiti, di una lezione di ginnastica, di una gara, di una esibizione di pochissimi minuti in cui vorresti premere l’accelleratore e farla finire subito, di una premiazione in cui invece vorresti che la tua bimba, fiera di se stessa e della sua squadra, si prenda tutto il tempo di quel momento e se lo goda appieno.
Il tempo di una favola della buonanotte, in cui non ce la fai proprio, ti si chiudono gli occhi e quelle poche pagine sembrano interminabili, il tempo di un ultimo bacio e un ultimo abbraccio prima di addormentarsi in cui invece ti ci perdi e resteresti li’ a sentire il profumo del loro collo, di una soddisfazione per un lavoro fatto bene, di una videochiamata con il papa’, il tempo di fermare le lacrime per la commozione e la malinconia, il tempo in cui ti vedo cercare un compagno che si sieda accanto a te sull’autobus prima che si parta per la gita, di salire su un attimo da nonna a lasciarle una busta e approfittando anche un bacio, di un gelato con un’amichetta, il tempo di essere mamma, senza tempo, oltre il tempo, a tempo pieno!
Questo articolo era partito con un pensiero diverso, avrei voluto dirvi di prenderci il nostro tempo, di essere un po’ meno Bianconiglio e un po’ piu’ Alice, di perderci nel cercare cio’ che vogliamo, di essere curiose di capire e trovare cio’ che ci piace, di inseguire i nostri sogni, di non farci scandire il tempo dagli impegni e dagli appuntamenti quotidiani che ci vengono un po’ imposti dalla nostra figura familiare o professionale o da entrambe. Invece, scrivendo, il pensiero si e’ trasformato in emozione, come al solito e allora vi dico che forse il nostro tempo e’ tutto questo, il nostro tempo e’ infinito, indeterminato, pieno… pieno del nostro essere mamme, pieno del nostro essere donne, forse un po’ troppo di corsa, forse un po’ Bianconiglio… ma forse e’ il caso di godercelo questo tempo, anche le corse, anche i ritardi, perche’ alla fine quel tempo e’ tutto nostro, e’ la nostra vita, la nostra famiglia, il nostro lavoro, la nostra corsa e decidiamo solo noi dove andare e che andatura seguire!
Adesso forza mamme… non c’e’ tempooooo!
Con affetto.
Me the Middle One.