Qualche giorno fa una follower carinissima con la quale mi ha fatto molto piacere chiacchierare virtualmente, mi ha scritto una frase che mi ha fatto riflettere! Mi ha detto che anche lei, come me, ci tiene molto alla casa e che anche lei, come me, e’ molto “mamma chioccia”.

Mi ha fatto piacere che si fosse rivista in me ma, nella seconda definizione in particolare, mi ci sono sentita subito un po’ stretta, come quando ti infili il pantalone del pigiama e ti aspetti che ti stia bello comodo e invece non lo e’!

C’ho pensato e rimuginato sopra, non mi da’ certo fastidio, anzi, ammetto di essere molto attenta, protettiva, di provare a seguire al meglio le mie tre bimbe ma… c’e’ un ma!

Ho voluto mettere un MA fin da quando erano piccoline, rispettando le loro fasi di crescita.

La mia mamma era una mamma chioccia ed e’ tuttora una mamma protettiva, attenta… certo, sempre figlia degli anni ’80 sono… quindi “se ti fai male ti do pure il resto!” era la frase che accompagnava le mie giornate, perche’ si sa, la psicologia non era proprio il forte della nostra generazione ma, a casa mia il ciambellone non mancava mai, le codine al mattino erano sempre rifatte alla perfezione, il mio grembiule stirato e splendente e se si sudava… c’era sempre una canottiera di ricambio!

E’ stata proprio una canottiera di ricambio che mi ha fatto ragionare sul nostro ruolo di protezione verso i nostri bambini!

Quanto e’ importante essere cosi’ protettivi? Cosa implica questo seguirli cosi’ da vicino e trattarli sempre come se fossero i ” nostri piccolini”? Come sempre vi racconto cosa sto combinando io… che non so mai se sto facendo bene o male ma… ci sto provando e al momento sembra andar bene!

Sono una mamma chioccia… si, puo’ darsi! Sono attenta, molto, ai loro compiti, al loro aspetto, ai loro sentimenti tantissimo, a cio’ che gli succede ancor di piu’!

La cosa a cui tendo pero’ ad essere piu’ attenta e’ la loro indipendenza, la loro crescita! Trattarle sempre allo stesso modo, come se nulla cambiasse mai in loro, le offenderebbe… mortificherebbe la loro autostima!

Cosa voglio dirvi?

Mettiamoli alla prova, lasciamoli andare, anche se a volte ci si stringe il cuore perche’ li vediamo crescere o perche’ vorremmo proteggerli sempre e comunque e solo noi mamme sappiamo cosa siamo capaci di fare per proteggere i nostri piccolini.

Bastano anche semplici gesti del quotidiano per fargli capire che devono imparare a camminare da soli… proprio come abbiamo fatto quando in quel giorno che ancora ricordiamo gli abbiamo lasciato la manina che stringevano cosi’ forte e…. hanno camminato da soli.

Se piove e noi siamo li’ di fronte a loro ad aspettarli con l’ombrello… non c’e’ bisogno di andarli a prendere fin dentro l’atrio della scuola per ripararli… sono due metri… prenderanno due gocce e magari si divertiranno pure!

Se Giulia e Nicole dimenticano di scrivere l’assegno per casa non offro loro l’alternativa “mamme whatsapp” piuttosto gli spiego che sono venute meno ad una loro responsabilita’ e che dovranno giustificarsi da sole con le insegnanti!

E’ veramente difficile che, fuori la scuola, prenda i loro zaini e glieli porti io… si sono pesanti, e’ vero e soprattutto per Nicole che e’ fragilina mi verrebbe da toglierglielo di dosso tutti i giorni, ma non lo faccio, devono camminare per neanche 10 metri, possono farlo!

Sono loro a gestirsi la borsa per gli allenamenti, ovvio che quando non ci sono controllo che sia sempre tutto ok ma e’ una loro responsabilita’!

Giulia a tavola fa quasi sempre il bis di pasta ( non ha il mio metabolismo per fortuna) chiede se puo’, si alza e si riempie il piatto da sola.

E’ un atteggiamento che fa capire loro che non sono sempre piccolini, che hanno delle piccole responsabilita’ da gestire e che noi mamme non siamo sempre li’ pronte ad intervenire al loro posto, a rispondere al loro posto o a gestire tutte le loro cose… piccoli passettini, con noi dietro le quinte ovviamente che gli insegnano a camminare sulle loro gambette.

Io a dieci anni mi prendevo cura di mia sorella piccolina, la lavavo, le mettevo il pigiamino, mia mamma me l’affidava mentre giocava e, benche’ io fossi un maschiaccio, sentivo la responsabilita’ di quel momento e lo facevo al meglio, mi sentivo grande e utile alla famiglia.

Certo le coccole nel mio lettone la Domenica mattina o la sera prima di andare a letto, baci, abbracci che quasi me le stritolo non mancano mai e coccole e abbracci non hanno età.

Quello che voglio dire e’ che provo a mettere da parte il mio istinto di protezione, il vederle sempre piccoline, anche perchè è bellissimo vederle crescere, comportarsi da bimbe più grandi e responsabili e non dimentico mai di dire loro quanto sia felice che stiano crescendo.

Ho i miei momenti in cui mi viene il magone, in cui penso che prima o poi voleranno via… ed è per questo che devo mettercela tutta perchè imparino a farlo al meglio.

Voglio essere una mamma chioccia, si, ma… con le ali aperte!

Una brava mamma chioccia insegna ai suoi piccolini a volare ed e’ quello che dovremmo fare anche noi mamme!

Le ali chiuse forse li terranno stretti, stretti a noi ma non insegnano loro a volare… le ali aperte volano in alto e volano lontano.

Con affetto.

Me the Middle one.

2 thoughts on “Una mamma chioccia ad ali aperte”

  1. Bellissimo articolo.
    Mi ha fatto molto riflettere sul fatto che parecchie volte, per semplificare e velocizzare le cose, mi sostituisco a mio figlio, ma non c’è cosa più sbagliata! Grazie per gli spunti e per avermi fatta soffermare a pensare al tipo di educazione e gestione che utilizzo per il mio piccolo principe!
    Inutile dire che ADORO IL TUO BLOG!

    Buona giornata
    Marilisa

    1. Grazie di cuore Marilisa :-), sono contenta di condividere con te le mi esperienze da mamma. Se vuoi ci sono altri articoli su cui ho trattato il tema dei capricci, dell’aiuto domestico, della suddivisione dei compiti e dei metodi per coinvolgere i nostri figli 🙂
      prova a dare un’occhiata alla sezione vita da mamma e dimmi cosa ne pensi se ti va 🙂
      grazie ancora

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